1.8.05

" Puzzle "

Nella mia vita ho fatto le mie scelte.
Ho fatto io le scelte per me.

Forse un'unica volta ciò non è accaduto:
una volta in cui ho chiesto aiuto e non mi
sembra che mi sia stato dato.

Però ho sempre fatto quello che volevo.

E l'ho pagata tanto.
Duramente.

Con sensi di colpa infiniti,
che mi han no portato a sfidarmi
oltre ogni limite.

SEnsi di colpa che mi hanno fatta
diventare perfetta.

Perchè scegliere di essere diversi
comporta una grande paura:
perdere chi ti vuole bene.

E io avevo una tale che, sì,
ho fatto scelte mie,
diverse da quelle che chi mi voleva bene voleva per me,
ma ho cercato di esserne responsabile, fino in fondo.

Non mi sono mai potuta concedere di cambiare idea.
Non mi sono mai potuta permettere di "rispondere",
perchè come? fai come ti pare e crei anche problemi?

Insomma: in cambio delle mie scelte,
sono diventata perfetta.

Così perfetta che ero finta.
Così perfetta che mi ero dimenticata chi ero.

E come soffrivo ogni volta che le mie
scelte non mi portavano dove dicevo io...

Con quale orgoglio ferito dicevo che ero disoccupata,
o che non avevo un lavoro stabile, o che
il mio lavoro mi piaceva...

Mi piace...

Sì, il mio lavoro mi piace, ma non mi dà sicurezza.

Ma a me va bene così.

Tutto è tornato a posto.
Più ci penso e più tutto torna.

Quanto ho pagato le mie scelte.

Eppure mai, mai, crederò che,
mio padre o mia madre,
mi avrebbero voluta "come loro".

Volevano la mia sicurezza,
ma sono sicura che mi hanno aiutata
ad essere indipendente.
Primo dovere di un genitore.

Ecco: il pezzo che manca del puzzle forse è proprio questo.
Mio padre e mia madre mi vogliono bene lo stesso.

Sono solo io a credere che ciò non sia così.

Perchè?

Non credo mi amino per quella che sono.
che ho scelto di essere.

Come non credo a chi dice di amarmi.
perchè ho paura che mi costringa allo stesso sacrificio.

=_="

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