“Un cavaliere …obbligato”
Ieri mattina mi trovavo sul trenino che mi porta a lavoro.
Usualmente e’ possibile sedersi, per quanto e’ pieno, solo
alla fermata successiva a quella di salita, ma ieri mattina,
poco distante da me, si libera un posto e invece vedo una ragazza sedersi.
La ragazza credo stesse parlando con un ragazzo.
Noto in lui, pero’, una certa “resistenza” all’educazione che lo costringe,
da “cavaliere”, a cedere il posto ad una donna.…
Infatti, appena la ragazza si siede, lui dice :
“ Che poi ancora esistono queste forme antiche per cui sono
sempre le donne a potersi sedere…”.
La ragazza sorride… imbarazzata… ma rimane seduta.
Alla fermata successiva si liberano due posti.
Io e lui ancora in piedi.
Un posto, dei due che si libera, e’ molto vicino a me e… ,
educazione vorrebbe, che sia io a sedere lì… ma, notato il suo imbarazzo,
prendo l’iniziativa e gli dico sorridendo, come se fosse chiaro che gli sto facendo un piacere :
“Tu ti siedi quì ( in pratica al mio posto ) ed io mi siedo
lì ( un metro più avanti ) “.
Volevo solo agevolare la conversazione tra il ragazzo e la ragazza …
non mi sembrava di avere fatto qualcosa di male.
Mi giro e vedo il ragazzo che “ubbidisce” al mio invito…bonariamente, ma con una
espressione che quasi voleva dire:
“ va bene…ubbidisco…maccheggentechec’e’ingiro”…
Ci penso un momento e realizzo che in pratica gli avevo
ORDINATO di sedersi dove io volevo.
Questa mia “attitudine” e’ dovuta in parte al mio carattere,
molto concreto e pratico, ma soprattutto ai miei anni di
insegnante di tennis, in cui organizzavo, con una certa sbrigatività,
i bambini dei corsi collettivi……
Certo che il tipo avrebbe anche potuto ribellarsi…
Invece ha obbedito…
Così, dopo un momento di mio imbarazzo, mi sono fatta
una piccola risata tra me e me…
…e la “corsa” e’ proseguita senza altri incidenti di percorso….
Una curiosità: dopo il mio intervento, il ragazzo e la ragazza non si sono più parlati…
Forse neanche si conoscevano!
E una cosa e’ certa: la prossima volta mi siedo e…basta!!!
buona giornata,
maggie
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