" A cena dalla mia amica "
Venerdì sera, a cena dalla mia amica Mò.
Incredibile.
Antipasto: vari stuzzichini con tanto di aperitivo.
Buono.
Primo.
Pasta con funghi panna, porcini, piselli e salsiccia:
ottima.
Per secondo, una torta salata ripiena
di spinaci e ricotta.
Ottima.
Dolce.
Una torta di cioccolato con la panna
a freddo e noccioline sparse su.
Buonissima.
Ero allibita.
Non mi sorprende la capacità,
perchè la mia amica è gajarda-issima.
Mi sorprende la "voglia".
Anche lei, come me, lavora.
Lei è anche moglie ed assolve ai suoi compiti
come può, aiutata dal marito.
Eppure, a tutto quel ben di Dio preparato,
non si è fermata,
perchè terminato noi,
si è rimessa ai fornelli
per preparare la cena anche al marito.
E vedessi con quanto AMORE lo faceva.
Non lo so.
Io non lo farei per nessuno.
Forse.
O forse sì, ma non sempre.
Non sarebbe, cioè, di certo,
una cosa scontata.
Anzi.
Nella mia famiglia,
non è mai stato così.
I ruoli tra papà e mamma
non erano ne' sono
così definiti.
Non s'e' mai visto
mia madre fare due "paste"
ne' mio padre "fare due secondi".
La regola del:
"questo passa il governo"
imperava.
Esula proprio dalla mia forma mentis,
quel "sacrificio-amore".
O almeno così è per me.
E non mi dispiace affatto essere così.
Boh.
Comunque, felice lei, felice lui...
che centro io???
^_^
Maggie
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