"Regalo"
Si può regalare un "rosario"
ad una persona che non crede per fare però una cosa estremamente costruttiva?
Impiegfare ogni grano del rosario
per rivolgersi un pensiero,
un aggettivo benefico,
una preghiera verso se stessi?
Secondo me sì.
Se anzichè rivolgere le preghiere verso l'esterno,
le rivolgessimo a noi?
E in tutto ciò c'e' anche un'altra implicazione:
sarebbe tutto tempo dedicato
esclusivamente a se stessi.
Ama il prossimo tuo come stesso
vuol dire ama rima te stesso e poi gli altri.
E "pregarsi" sarebbe un modo per volersi bene.
E magari essere poi "migliori" verso il prossimo..
E quindi sì: regalo ad A
un carinissimo rosario ...
per se stessa...
chissà che non trovi tempo
per lei?
e che sia il suo modo per ricentrarsi?
:)
E, sì, stamattina sono andata
a chiedere per me e... ho avuto....
adesso aspetto la formalizzazione di questa mia richiesta!!
:))))
GRande regalo di Natale!!!
:))))
1 Commenti:
Nel migliore dei casi "pregare a noi stessi" è una perdita di tempo: ciascun di noi è bisognoso di salvezza (e di Qualcuno che ci salva). La preghiera è appunto una richiesta supplice di Salvezza a quel TU che mi fa in questo momento. E' dialogo non monologo.
Per voler bene agli altri bisogna voler bene prima a sè stessi: giusto. Ma si vuole veramente bene quella persona che riconosce quel TU che lo costituisce, con umiltà.
Volersi bene è avere quindi fede nel Tu che mi fai, in Dio cioè.
Il Rosario come regalo è stupendo ma va usato per quello per cui è nato: Un Padre Nostro sul grano separato, dieci Ave Maria per ciascun grano della decina, un Gloria alla fine.
Il bene che si ha, per sè e il mondo, con questa mirabile preghiera è imparagonabile.
E' superata solo dalla partecipazione ai Sacramenti, Confessione e Comunione in primis.
Anche se con un pò di ritardo, auguro a te Margherita e a tutti i lettori di questo blog, un tempo di Natale e di buon 2010, nella pace che solo Cristo nato, morto e Risorto per noi può donarci.
Ciao.
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page