20.11.02

"FIRENZE, A MENTE FREDDA"
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Chi legge il mio blog sa che stravedo per lui.
Il link, al suo blog c'e' sempre stato e sempre ci sarà.
Lui è il mio blogger preferito.
Lui è la mia "Repubblicaonline".
Lui è il mio professore preferito, quello che avrei voluto
avere al liceo... o alle medie..
Di lui so soltanto che sia chiama Leonardo.
E che è emiliano.
So che è una persona con molto buon senso
e so che leggendo lui, spessissimo, leggo le mie idee...
MI piace...tantissimo.

Tra l'altro, la cosa. è oggettiva...nel senso che Leo
piace a tutti, o alla maggior parte dei blogger italiani,
perchè il suo link lo trovi dappertutto...

Leonardo è stato a Genova ( e nel suo blog trovi un bellissimo
resoconto di quei giorni ) ed è stato anche a Firenze.
Chi, meglio di lu, poteva darmi, un parere o l'informazione
su cosa fosse realmente accaduto a Firenze
che non è accaduto a Genova?

E così gli ho chiesto se potevo fargli "un'intervista"...
e lui ha accettato..
Ovviamente le mie domande fanno pena ed è un peccato,
perchè un tipetto così andrebbe spremuto per bene...
Ma...non è giornalismo, ne' sensazionalismo.
Sono semplici parole, anzi: parole semplici.

Eccola:
Io: Tu che c'eri sia a Genova che a Firenze,
"COSA C'E' STATO DI DIVERSO?"


Leo:
Genova e Firenze sono state due cose molto diverse.
A Genova, l'anno scorso, c'è stata la contestazione per un vertice
internazionale: c'erano anche momenti di discussione,
ma erano marginali. L' 'evento' vero e proprio erano le
manifestazioni di protesta, con la repressione e la guerriglia
che ne sono derivate.
Il Social Forum di Firenze invece è stato un momento di riflessione
ed elaborazione, che ha coinvolto movimenti diversi di numerosi
Paesi europei (la partecipazione degli "extra-italiani" è stata
molto più rilevante che a Genova l'anno scorso).
Stavolta era il corteo a essere marginale - anche se si è trattato
di un corteo bellissimo, imponente e pacifico.
Ma i veri risultati di Firenze si vedranno nei prossimi mesi,
quando i documenti delle assemblee e dei seminari cominceranno
a circolare su internet e sulla stampa.

Io: la cosa più bella vissuta a Firenze.
Leo: Beh, appena arrivato davanti alla Fortezza mi sono ritrovato
nella calca di giornalisti e 'noglobbal' che assediavano
Sabina Guzzanti.
Molti erano convinti che si trattasse veramente della Fallaci:
abbiamo rischiato di farci schiacciare.
Soprattutto la Guzzanti ha rischiato grosso.
Ma è stato anche emozionante, e poi lei è stata davvero grande...

Io: cosa avresti fatto tu se avessi potuto... ?
Leo: Se avessi avuto più tempo mi sarebbe piaciuto partecipare
davvero al Forum, invece ho solo fatto un mezzo seminario.
Ma non si può aver tutto dalla vita.

Io: credi che serva tutto questo casino?
Leo: Onestamente non lo so, però la situazione è grave.
A volte tutto questo movimento di movimenti mi sembra
"il moscone appoggiato sul bue" della favola di Esopo, ù
che quando si alza in volo chiede al bue se si sente sollevato.
Forse il bue-mondo non si accorgerà mai che esistiamo.
D'altro canto, che dovremmo fare?

Fine dell'intervista.

Il punto è esserci.
Lottare.
Armamoci e partiamo.

IL punto è cercare il dialogo.
Poi, che serva o meno, è irrilevante...
Il punto è che bisogna, almeno, provarci...

E credo che Leo sia d'accordo con me.

A domani.
Maggie

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