9.6.03

" Referendum per art. 18 Statuto dei Lavoratori "

Domenica 15 e lunedì 16 di terrà il referendum
per abrogare la norma per cui, le imprese con meno di 15 dipendenti,
non possono licenziare il personale assunto regolarmente.

A votare ci vado.
Ovvio.
Sempre, anche a costo di andare nella cabina e mettere
due croci:
una sul sì ed una sul no... :S

Sì, perchè non non ho ancora deciso bene dove la metto quella croce...

:
nessuno puo' essere licenziato.
L'impresa puo' avere anche un solo dipendente.
E' uguale, è il principio che conta, giusto?
Uguaglianza, corerenza, imparzialità, etc...

Certo le conseguenze saranno disastrose...
già le vedo... Le piccole imprese non cresceranno mai,
il mercato del lavoro si irrigidirà anche di piu', l'offerta di lavoro
diminuirà, aumenterà il sommerso, la domanda di lavoro aumenterà,
aumentano i disoccupati, diminuiranno i salari...
Insomma: uno schifo...
Ma è uno schifo perchè è diventato uno schifo, ma da prima...

Magicamente, vedrai, qualche Governo, il presente o il futuro,
per porre rimedio a questo sfacelo, provvederà a promulgare una legge,
tipo quella che ha inventato i CO.CO.CO., e creerà qualche accidenti
di "salva-contratto"... una specie di flessibilità ancora piu' flessibile
di quella esistente...
Tutta a favore del datore e tutta a sfavore del lavoratore...

No:
se gia' adesso le piccole imprese non assumono
regolarmente, e licenziano come meglio credono, credo che il
sistema non potrà che peggiorare...
I futuri lavoratori si troveranno nello stesso mercato del lavoro attuale,
uno schifo, in cui è l'arbitrarietà a regnare, dove il lavoratore
non ha certezze, ne' stabilità.

Meglio adesso o domani?

Ma qual'e' il principio: devo pensare a me,
ed al fatto che probabilmente non prenderò una lira di pensione,
o devo pensare al principio, andare oltre i miei interessi
e pensare alla giustizia di un sistema, che dopo il mio Si',
non sarà piu' giusto, ma almeno sarà un segno, una indicazione
di quello che conta per me e per chi, come me, voterà SI?

IL principio, dice che dal momento in cui lavori per una
azienda, vige, tra te ed il tuo datore di lavoro, è il solito, banale
" do ut des":
il lavoro, tu mi paghi.

Ma il " do ut des " non si limita a questo.

Comprende FIDUCIA nel rapporto lavorativo.
Comprende il fatto che se l'azienda non va bene, tu, datore,
non mi puoi sbattere fuori.
Comprende che se tu, datore, ritieni che io lavori male,
tu debba formarmi, darmi la possibilità di fare meglio
il mio lavoro.

Perchè quello che io produco, quello che io faccio,
finisce ANCHE nelle tue tasche.

Sogno... ma voto sì.

Spero che il sistema, il mercato, di fronte a questo segnale,
progredisca, non degradi ulteriormente...

E tu?
Sei un " sì, un no o un non voto"?


A domani
maggie

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