"Vita di tutti i giorni"
Ieri sera sono arrivati i primi due giudizi,
chiamiomoli aggettivi, che S mi ha attribuito.
Come quasi sempre mi accade, da quando ho letto
il libro sulla CNV, non mi hanno fatto male, ma ho cercato di capire
come mai fossero "usciti"...
Stavamo parlando di un problema classico nelle coppie:
il diritto al proprio spazio/tempo rispetto alla vita a due.
Tipico esempio: il sabato mattina io e lui ci vediamo alle 15
perchè lui la mattina vuole giocare a tennis.
Preferisce giocare a tennis piuttosto che stare con me.
prima viene il tennis e poi io.
Quando, qualche settimana fa, mi ritrovai a fare
questa considerazione, provai una duplice frustrazione.
Da un lato mi sarei sparata, visto che la racchetta in mano
gliel'ho messa io...
dall'altro, mi sono sentita triste, perchè
credevo di venire dopo il lavoro, ma non anche dopo il tennis...
... insomma, mi sentivo meno importante, meno necessaria.
Dice tanto di mamarmi e poi gioca a tennis.
Dice che gli manco e poi gioca a tennis.
Poi, visti questi pensieri, e rilevate le emozioni,
ho pensato anche ai miei bisogni.
Ed alla mia "classifica".
Anch'io, come lui, ho stabilito
delle priorità.
prima di lui viene sempre il lavoro.
(il lavoro viene anche prima di me se è per questo).
Poi, non spesso come fa lui, ma anche per me
il tennis viene prima del lavoro e di lui.
E quando ieri sera lui cercava in tutti i modi di farmi capire che
lui non preferisce il tennis a me, gli ho fatto notare
che io invece sì, che rompo le palle a lui ma io faccio esattamente lo stesso,
che mi sento egoista, ma accetto questa cosa, così come lui deve accettarla
verso se stesso: lui "deve" accettare che preferisce giocare a tennis piuttosto che vedere me. che è egoista... :)
perchè lo fa per lui....
e va bene...
:)
Insomma... ieri sera ho fatto un po' di capricci... perchè
nonostante io abbia capito a livello razionale tutto ciò,
gli ho detto che mi dispiace vederlo di meno per via del tennis.
E poi mi sono lamentata di un sacco di cose, prima fra tutte
la coinquilina e poi il tennis e poi il piede...
E così ieri pomeriggio mi ha detto che ieri
ero
infantile e
negativa.
A lui le persone così non piacciono.
E ho avuto paura che mi allontanasse/giudicasse davvero...
DEntro di me ad un certo punto si è alzato uno scudo.
Scherzavo dicendogli "tu non mi conosci"...
oppure "tu che ne sai di me"...
ma alla fine gli ho detto:
"ma anche se sono stata infantile, ma... ma che male c'e'?"
... sono anche così...
Lui mi ha idealizzata, e bastano pochi giorni di contatto
per mostrargli la donnetta con cui ha a che fare...
... La cosa più bella è che ogni tanto se ne esce
con frasi tipo "dobbiam giocare a tennis
a 60 anni"... e altre frasi del genere...
come se abbia già pensato ad un
nostro futuro insieme,
progettato una coppia che deve solo trovare il modo,
ma il resto c'e'.
DEvo ammettere che dentro di me
c'e' un dubbio.
Il dubbio che sia tornata con lui perchè mi sentivo sola.
Ma sto così bene con lui, sento di "amarlo"
così tanto che il più delle volte
godo di questa felicità e basta.
Ti dirò di più: ho paura. Ma questa
paura è quella sana.
Ho paura che capisca che cantonata sta prendendo.
Paura che mi lasci.
che io non sono quella che crede.
MI nascondo, ancora, sì...
Ma più tempo passiamo insieme e più mi scopro e mi
lascio scoprire.
Come in un "
grande fratello" a telecamera sempre accesa,
non puoi fingere h24... alla fine molli e diventi tu...
e così gli ho chiesto di passare un week end intero insieme,
il prima possibile... perchè voglio spegenere le mie paure
e farmi vedere per quella che sono...